Il Toscana Rosso IGT Bonsai è un vino unico al mondo. Non solo perché è una vera eccellenza dell’enologia italiana, ma anche perché nasce da una vigna piantata con l’incredibile densità di 62.500 piante per ettaro, rispetto alle consuete 5000 o 6000. Un’idea apparentemente assurda, motivata dalla ricerca assoluta di qualità. Un’esasperata competizione tra le piante e le bassissime rese, hanno portato a produrre un Sangiovese dalle caratteristiche straordinarie, aromaticamente intenso, profondo, fresco e balsamico, perfetto interprete del magnifico terroir di Montalcino.
La tenuta Podere Le Ripi si trova sul versante sud est della collina di Montalcino. Ha un’estensione di 54 ettari, in parte destinati a vigneto e il resto coperti da uliveti e boschi. E’ un ambiente ancora selvaggio e incontaminato, che fino al 1998 è stato utilizzato come pascolo per le pecore. E’ in questi anni che Francesco Illy, da sempre innamorato di Montalcino, decide di acquistare il podere da un vecchio pastore sardo. La bellezza del luogo e la naturale vocazione del territorio alla viticoltura, lo convincono a piantare le prime viti e a cominciare la sua avventura nel mondo del vino. I primi impianti risalgono al 1999, la campagna è sempre stata gestita con grande rispetto per l’ambiente e la biodiversità, fino alla certificazione Biologica del 2010 e Biodinamica del 2014. I primi vigneti di Sangiovese sono stati piantati con una densità di 5.000 ceppi per ettaro, per salire poi a 6.666 e finire con i 62.500 nel vigneto Bonsai.
Una scelta motivata dal desiderio di diminuire progressivamente le rese, elevare il livello qualitativo delle uve e produrre vini d’eccellenza, anche con vigne giovani, senza dover aspettare decenni. L’approccio al mondo del Biologico e poi del Biodinamico, è nato per rispettare l’assoluta bellezza ancora selvaggia dell’ambiente. Le piante crescono in modo naturale e possono esprimere, senza interferenze chimiche, le peculiarità più autentiche del territorio. La terra non è mai stata arata in profondità, proprio per non alterare il suo naturale equilibrio e per mantenerne la vitalità, con presenza di microrganismi in grado di rigenerarsi e garantire una fertilità dei terreni senza interventi esterni. I vini rispecchiano le caratteristiche più autentiche e genuine del terroir di provenienza, che affiorano nel calice in modo diretto e naturale, con una tipicità unica. I suoli sono di matrice argillosa, con presenza di tufo, sabbie, calcare, arenaria, sono molti ricchi di sostanze minerali e si sono rivelati perfetti per il sangiovese e più in generale per le varietà a bacca rossa. Il progetto della cantina, affidato al giovane figlio architetto, rispecchia il desiderio di armonia che permea ogni aspetto del Podere Le Ripi. Concepita seguendo le regole della sezione aurea, è costruita con materiali naturali, in mattoni e malta a base di calce viva, in modo da inserirsi perfettamente nell’incontaminato contesto ambientale, generando il minimo impatto.
Gli ettari vitati a sangiovese sono 9, di cui uno classificato a Brunello di Montalcino, altri due ettari sono coltivati con Syrah. Oltre al Toscana Rosso IGT Bonsai, Podere Le Ripe produce: il Toscana Rosso IGT Amore e Follia, il Rosso di Montalcino DOC Amore e Magia, il Brunello di Montalcino DOCG Cielo d’Ulisse, il Brunello di Montalcino e il Brunello di Montalcino Riserva DOCG Lupi e Sirene.
Toscana Rosso IGT Bonsai
Il vino Bonsai nasce da un progetto visionario e innovativo, di voler creare un vigneto ad altissima densità, la più alta del mondo. L’idea scaturisce dall’osservazione delle pratiche utilizzate in Borgogna, dove si pianta spesso con densità di 8.000/10.000 ceppi per ettaro, per aumentare la competizione tra le piante e diminuire la produzione dei grappoli, aumentando contemporaneamente la qualità. Con piante così vicine, le radici sono costrette a scendere in profondità per andare alla ricerca di risorse. Più le radici sono profonde e più le piante sono meno soggette agli andamenti climatici, alle situazioni di stress idrico e trovano più rapidamente il proprio equilibrio, cominciando a produrre uva migliore in minor tempo. Esasperando questo concetto al massimo, il vigneto Bonsai è stato piantato con viti ad alberello a distanza di soli 40 centimetri una dall’altra e con la incredibile densità di 62.500 piante per ettaro. Una scelta molto azzardata, guardata all’inizio con sospetto e scetticismo. Tuttavia la mortalità delle viti fu bassissima e il vigneto dimostrò un’inattesa precocità. La produzione bassa era compensata dalla qualità e dalla concentrazione aromatica dell’uva. Nonostante la giovane età del vigneto, il vino aveva una ricchezza, una complessità e una profondità paragonabile a quello di vigne molto più vecchie. In pochi anni, infatti, le radici sono scese di oltre tre metri, accelerando la maturità della vigna e la qualità delle uve. La resa per ettaro è di solo 25 quintali e le uve vengono raccolte a mano con selezione dei migliori grappoli. La fermentazione avviene in tini di rovere dei Vosgi con lieviti indigeni e un periodo di macerazione di circa 25 giorni. Il vino matura per 36 mesi in barrique. Dopo un passaggio in cemento, il vino viene imbottigliato e completa l’affinamento con altri 18 mesi in cantina prima d’essere messo in vendita. Nel calice ha un colore rubino brillante, con sfumature porpora. Il profilo olfattivo si apre su delicati profumi floreali, aromi di ciliegia, fragola, piccoli frutti di bosco, sentori di erbe della macchia mediterranea e ricordi balsamici. Al palato ha un buon corpo, con frutto matura tessitura tannica fitta, evoluta e finale piacevolmente fresco e sapido.
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