Tenuta Santa Caterina vi racconta cosa succede tra i suoi filari durante l’inverno. Siamo a Grazzano Badoglio, nel cuore del Monferrato, in questa splendida tenuta dove le vigne vengono coltivate in perfetta armonia con la natura, i terreni sono stati sezionati per scegliere i vigneti più idonei e dove ogni vigneto ha un nome e produce un vino con un’identità precisa.
Al contrario di quello che appare alla prima occhiata, l’attività nei vigneti prosegue anche nel periodo invernale.
Le piante di vite, dopo la vendemmia, iniziano un periodo molto importante per la loro sopravvivenza e vitalità. Prima di entrare in riposo, infatti, la vite richiama gli elaborati dalle foglie verso il ceppo: niente viene sprecato in natura, tutto quello che la pianta ha prodotto con fatica attraverso la fotosintesi viene recuperato a favore della pianta che sta entrando in riposo. Questa è una fase fisiologicamente attiva, ovvero le piante stesse devono dare il via a questo processo di recupero, alla fine del quale le foglie ormai “svuotate” cadono a terra.
E’ soltanto quando le ultime foglie sono cadute a terra che si può considerare concluso il ciclo annuale della vite, e si può dare inizio alle operazioni di potatura. Occorre infatti rispettare i tempi della natura, senza accelerare forzatamente, anticipando interventi che sono deleteri per le piante. Ricordiamo infatti che la potatura è un’operazione creata dall’uomo per “governare” la produzione delle piante da frutto in generale, così da portare le piante a produrre i frutti – nel nostro caso l’uva da vino – da utilizzare a proprio vantaggio. Per avere i risultati migliori, è sempre opportuno porre le piante nelle condizioni migliori per svolgere le loro funzioni: solo nel rispetto delle piante, possiamo avere la certezza di raggiungere i nostri obiettivi di qualità.
Durante la potatura, la nebbia spesso accompagna le giornate di lavoro nel vigneto. Un paesaggio malinconico, che ha pur sempre il suo fascino.
Esistono delle regole tecniche generali per la potatura delle piante da frutto, variabili a seconda dell’obiettivo enologico e della varietà. E’ molto importante che ogni pianta infatti venga “letta” per la sua storia: la sua “forza”, la quantità di produzione dell’anno precedente, il suo stato di salute in generale deve essere tenuto in considerazione al momento delle scelte da fare in potatura. Infatti il numero di gemme che lasceremo in inverno è in funzione della capacità produttiva della pianta, che va giustamente interpretata in base alle dimensioni del ceppo, alla lunghezza dei tralci e alla loro dimensione. Errori in questa fase compromettono il raggiungimento del giusto rapporto vegeto-produttivo delle piante in produzione, premessa imprescindibile per una produzione di qualità.
E’ da questa grande attenzione e cura all’ambiente, ai terreni e ai vigneti che nascono i grandi vini di Tenuta Santa Caterina