Nasce nello splendido territorio dell’antico vulcano del Vulture, nel cuore della Basilicata, questa interessante etichetta di Cantine del Notaio. L’Aglianico del Vulture Il Repertorio rappresenta un’espressione di grande tipicità varietale di questo grande vitigno del nostro mezzogiorno. Ne esalta le caratteristiche di potenza ed eleganza, conservando un frutto ancora piacevolmente fragrante, vivace acidità e nobili tannini. Un vino complesso, ricco e profondo, perfetto da degustare con carne alla brace, arrosti o selvaggina.
La tradizione della Basilicata nel campo della viticoltura ha origini che si perdono nella notte dei tempi. Il suo territorio fa parte dell’antica Enotria, una regione che comprendeva, oltre all’attuale Basilicata, buona parte della Calabria e della Campania. Gli Enotri, molto probabilmente popolazioni di stirpe ellenica, furono tra i primi a colonizzare le regioni del Sud Italia, fin dal lontano XI secolo a.C. Proprio dal loro famoso Re Italo deriva il nome della nostra penisola. In queste terre la vite ha trovato da sempre un habitat naturale, in particolare sulle pendici del vulcano spento del Vulture. Un massiccio di grandi dimensioni, che ha esaurito la sua attività eruttiva circa 130 mila anni fa e che oggi ospita nel vecchio cratere i due laghi di Monticchio. I terreni del Vulture sono fondamentalmente di natura vulcanica, con composizione piuttosto eterogenea, ma tutti ricchi di preziose sostanze minerali. Poggiano su uno strato poroso di tufo, che durante i periodi di siccità funge da preziosa riserva d’acqua. Il clima è continentale, con inverni freddi e forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. In questa particolare situazione pedoclimatica, l’aglianico ha trovato le condizioni ideali per esprimersi su livelli di altissima qualità. Il clima fresco favorisce una lenta e perfetta maturazione delle uve di un vitigno tardivo come l’aglianico, che per solito si vendemmia a fine ottobre.
L’azienda Cantine del Notaio nasce dall’antica passione per la viticoltura della famiglia Giuratrabocchetti, una tradizione che è stata tramanda di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Alla guida dell’Azienda oggi c’è Gerardo Giuratrabocchetti, che dopo la laurea in Scienze Agrarie, ha deciso di dare un nuovo impulso alla valorizzazione dell’Aglianico del Vulture, con l’intento di elevarlo a grande e prestigioso vino del Sud. Con la collaborazione del Professor Luigi Moio, ordinario di Enologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Gerardo Giuratrabocchetti ha approfondito la ricerca sulle potenzialità enologiche di questo vitigno, unendo tradizione, innovazione, storia e cultura del territorio. Un lavoro lungo e accurato, che ha portato come risultato finale un vino potente, generoso, capace di regalare etichette di grande eleganza e personalità. I vigneti della tenuta di Cantine del Notaio si estendono su 26 ettari di proprietà, distribuiti in varie parcelle delle contrade più vocate dell’area del Vulture: Rionero, Barile, Ripacandida, Maschito e Ginestra, con presenza di antiche vigne ultracentenarie, che rappresentano un patrimonio di straordinaria ricchezza.
L’etichetta Repertorio rappresenta l’espressione più classica e tradizionale dell’Aglianico del Vulture di Cantine del Notaio. La vendemmia viene fatta manualmente, con piccole cassette, verso la seconda o terza decade di ottobre, quando le uve hanno raggiunto la piena maturazione. La fermentazione avviene a temperatura controllata in contenitori d’acciaio, con un periodo di macerazione sulle bucce di circa 10 giorni. Al termine della vinificazione, l’Aglianico matura in carati e tonneaux di rovere francese per almeno 12 mesi. Le suggestive cantine si trovano all’interno di antiche grotte scavate nella roccia di tufo vulcanico e garantiscono temperatura e umidità ideali in modo naturale. L’Aglianico Il Repertorio si presenta di un bel rosso rubino, intenso e brillante, con riflessi granato. Il quadro olfattivo è elegante e tipicamente varietale, con caratteristici aromi di frutta rossa matura, prugna, marasca, sentori speziati, ricordi di erbe officinali e radice di liquirizia. Il sorso è ricco, ampio, con aromi profondi, sostenuti da buona struttura, tannini fitti ed evoluti. Il finale è piacevolmente fresco e persistente, su delicate note di spezie dolci. Un vino perfetto da abbinare a grigliate miste, arrosti di carne rossa o selvaggina.
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