Silente delle Marne è un vino che ha tante storie da raccontare. Quella dei suoli del vigneto della Maddalena, costituito appunto da marne, rocce sedimentarie con strati di calcare superficiali e argille in profondità, senza depositi alluvionali, abbastanza diffuse nell’astigiano. La presenza di fossili e di altri residui di microorganismi testimonia come un tempo qua ci fosse il mare. Un’altra storia legata al Silente è quella del vitigno Chardonnay, che nel terreno marnoso ha un suo habitat naturale e forse proprio per questo la sua presenza in Monferrato non è di recente importazione, come si crede, ma risale a secoli fa ed è documentata già dall’inizio dell’1800…
Su questi due elementi, suolo e vitigno, è nato nella mente e nel cuore di Guido Carlo Alleva, vignaiolo per cultura e non per caso, un progetto destinato a diventare espressione della sua passione per la vite e il vino e insieme portasse nel bicchiere l’anima stessa del terroir.
Questo è l’incipit di Silente delle Marne, con l’individuazione nel vigneto della Maddalena come il più adatto, con una zonazione metodica e razionale di ogni singola parcella, quasi zolla per zolla per scoprire l’anima geologica più segreta, in modo che ogni pianta di Chardonnay fosse scelta del clone più idoneo a quel pezzo di suolo.
In un territorio noto per lo più per vini da uve da bacca rossa la sfida era porre le basi per portare in cantina uve capaci di dare un grande vino bianco, degno di gareggiare con i vertici soprattutto borgognoni della tipologia.
Ora il vino del cuore e della mente di Guido Carlo Alleva è una realtà della Cantina di Tenuta Santa Caterina: longevo e appagante, a tiratura limitata, ha l’ambizione di rappresentare l’essenza del terroir, un vero atto d’amore del vignaiolo per il suo vigneto ritrovato.
Approfondisci la conoscenza di questo vino straordinario alla sezione I Grandi Vini del blog Amoreperilvino.it: Monferrato Bianco Doc “Silente delle Marne” – Tenuta Santa Caterina