Fa caldo, una delle estati più calde che si ricordi, ma se abbiamo lo stesso voglia di vino rosso, come facciamo?
Temperatura ambiente? Dipende dall’ambiente!
Certo, per prima cosa diciamolo un’altra volta: i vini rossi non si bevono a temperatura ambiente, a prescindere dalla stagione, ma a 16-20 gradi in base alla struttura del vino. Se l’ambiente è caldo, le bottiglie non sono alla temperatura giusta, quindi vanno raffreddate prima di essere servite. Mettetele in frigorifero o in ghiaccio per il tempo opportuno, ma senza esagerare.
Quali vini rossi sono piacevoli freddi?
Quando fa molto caldo, però, la voglia di vino rosso può essere conciliata con qualcosa di ancora più fresco? Con quali vini?
Le temperature basse accentuano le sensazioni dure del vino, in particolare tannino e acidità, quindi non tutti i vini rossi risultano piacevoli se serviti a una temperatura fra i 12 e i 16 gradi. I vini rossi più piacevoli da bere freddi sono quelli con acidità e tannino meno marcati. Qui vi presentiamo un’ampia selezione di vini rossi fermi che potrete godervi anche a temperature da bianco.
Il Dolcetto, Piemonte
Il Dolcetto, Piemonte, è un vino fresco e fruttato, fragrante e versatile negli abbinamenti: dal salume alle carni bianche e ai primi piatti. Vi proponiamo un’ampia e variata selezione da 6 diversi produttori:
- Sanpietro Monferrato DOP 2017 Villa Giada, Canelli, fresco, con note di frutti di bosco e avvolgente al palato.
- Aldo 2019 Alba DOC Adriano Marco e Vittorio, Langhe, al naso sentori di prugna e ciliegie, al palato è asciutto con un finale piacevolmente amarognolo.
- Piani Noce Alba DOC 2020 Parusso, di Monforte d’Alba nelle Langhe, vinificato con lieviti indigeni e senza uso di solfiti è il vino “pane e salame” per tutti i giorni, con sentori di viola e frutta rossa e un palato ampio e persistente.
- Nassone Alba DOC 2019 Dosio, viola e ciliegia al naso, al palato ha un piacevole finale ammandorlato, suggerito in abbinamento a piatti a base di verdure.
- Arciprete Ovada DOCG 2016 Ghio Vini, sentori di marasca e note terziarie, setoso al palato e lungo nel finale.
- Purosangue Alba DOC 2017 Villadoria, ciliegia e mora al naso, vellutato e dal finale ammandorlato al palato.
Il Grignolino, Piemonte
Il Grignolino, Piemonte, è un vino dal colore rubino brillante e trasparente, dovuto a uve dalla buccia sottile e dalle brevi macerazioni, facile da bere ma interessante per la complessità che gli esempi migliori presentano. Ve ne proponiamo due di Tenuta Santa Caterina, Cantina Emergente 2020 del Gambero Rosso:
- Arlandino Grignolino d’Asti DOC 2020, dai riflessi aranciati, fruttato e speziato, fresco e persistente, da abbinare a primi di carne e ideale per accompagnare battute di carne.
- Monferace Grignolino d’Asti DOC 2017, Grignolino Storico da lungo invecchiamento da uve dei vigneti più antichi della tenuta e l’affinamento di 30 mesi in botte di rovere e poi 30 mesi in bottiglia.
Il Pinot Nero
Il Pinot Nero, vitigno internazionale che in Italia ha territori di elezione in Trentino Alto Adige e Lombardia, è un vino fresco e di grande versatilità negli abbinamenti, dalla carne a pesce. Qui una selezione di vini molto diversi fra loro:
- Pinot Nero Oltrepò Pavese DOP 2019 Ca’ di Frara, complesso al naso con note di frutti di bosco, al palato è intenso e persistente.
- Pinot Nero Dolomiti IGT Bio 2016 Pisoni, Trentino, affinato 18 mesi in barrique e 12 in bottiglia, al naso ha sentori di ciliegia e frutta matura, al palato morbido ed equilibrato.
- Thalman Pinot Nero Riserva Alto Adige DOC 2017 Cantina di Bolzano, affina 6 mesi in barrique, al naso è complesso con sentori di ciliegia, frutti di bosco e prugna, chiodi di garofano e tabacco, al palato è pieno e ha tannini morbidi; ideale abbinato a carni e selvaggina.
- Pinot Nero 777 Langhe DOC Deltetto, non comune nelle Langhe, con 18 mesi di affinamento in legno presenta sentori di frutta rossa matura al naso, ed è intenso e persistente al palato.
La Schiava, Alto Adige
La Schiava, vitigno tipico altoatesino, a Bolzano si presenta nella variante Santa Maddalena, con uve Schiava e Lagrein di cui vi proponiamo l’etichetta:
- Huck am Bach Alto Adige DOC 2020 di Cantina di Bolzano, affinato in botti di rovere, presenta sentori floreali di rose e viole e fruttati di ciliegia e lampone, al palato è pieno e persistente.
La Lacrima di Morro d’Alba, Marche
La Lacrima di Morro d’Alba, vitigno recuperato a partire dal 1985 a Morro d’Alba nelle Marche, ha una buccia spessa e ricca ma fragile le cui microfratture danno luogo a fuoriuscite di succo, la lacrima del suo nome. Vi proponiamo l’etichetta:
- Barbarossa Lacrima di Morro d’Alba DOC 2021 di Tenuta di Tavignano, al naso presenta sentori di fiori di ciliegio e viola, al palato è morbido, vellutato e sapido; flessibile negli abbinamenti, si sposa bene alla cucina etnica.
Il Negroamaro, Puglia
Il Negroamaro, uva a bacca scura tipica del Salento, Puglia, estremamente versatile che dà alcuni fra i migliori vini rosati d’Italia. Vi presentiamo una selezione di etichette vinificate in rosso di grande interesse:
- Eloquenzia Copertino Rosso DOC 2017 di Garofano Vigneti e Cantine, da uve Negroamaro al 100% affinato in cemento presenta sentori di frutti di bosco e note di spezie e balsamiche, al palato ha un buon corpo e un tannino morbido.
- Salice Salentino DOC 2018 di Vinicola Resta, da uve Negroamaro per l’80% e Malvasia Nera per il restante 20%, affinato in botti di rovere per 10 mesi, presenta al naso profumi di confettura di frutti di bosco, al palato è fresco e di buona struttura.
- Cupone Salice Salentino DOC Riserva 2018 di Feudi di Guagnano, uve 90% Negroamaro e 10% Malvasia Nera, affinato in barriques per 12 mesi presenta sentori di noci ed erbe aromatiche, al palato è morbido e prevalgono le note balsamiche.
- Le Braci Salento Rosso IGT di Garofano Vigneti e Cantine, da antiche vigne di Negroamaro ad alberello e uve raccolte surmature, complesso al naso con profumi di frutta, fiori e sentori di liquerizia, menta, vaniglia e spezie, al palato è morbido con una chiusura amarognola caratteristica del vitigno.
Il Nerello Mascalese, Sicilia
Il Nerello Mascalese, vitigno coltivato dall’antichità sull’Etna, Sicilia, è molto sensibile alle caratteristiche del terreno su cui cresce dando risultati molto diversi. I vini possono essere di grande eleganza e adatti al lungo invecchiamento. Vi proponiamo qui alcune etichette interessanti e prestigiose:
- L’Ottava Isola Etna Rosso DOC 2016 di Tenuta di Castellaro, azienda con sede a Lipari e una tenuta con antiche vigne ad alberello sull’Etna; al naso sentori di frutta rossa, sottobosco, tabacco e liquerizia, al palato complesso ed equilibrato.
- Reseca Etna Rosso DOC 2015 di Gulfi, azienda di Ragusa che produce questo vino dai propri vigneti sull’Etna, caratteristico per il profumo floreale e balsamico, strutturato al palato.
- Passopisciaro Etna Rosso DOC 2019 di Passopisciaro, dal versante Nord, ha sentori di frutti di bosco e grafite, anice e legno di sandalo; al palato è intenso e vellutato.
- Moganazzi Etna Rosso DOC 2013 di Vigne di Eli, un progetto sperimentale di Marc de Grazia, sentori di viola e ciliegia, lamponi e ribes nero, al palato avvolgente, lungo e pieno.
Il Frappato, Sicilia
Il Frappato, è un vitigno antico che produce vini fruttati ed eleganti di grande finezza e una spiccata impronta balsamica. Vi proponiamo un’etichetta di un produttore dalla cifra stilistica personale che fa della conservazione delle caratteristiche del frutto il suo punto di arrivo:
- Frappato IGP Terre Siciliane Bio Maltese, affinato in acciaio, presenta al naso sentori di frutta rossa, ciliegie e gelsi, al palato è morbido e setoso.
A questo punto, affrontare la nostra calda estate sarà più facile, alla salute!